martedì 17 novembre 2009

Incontinenza urinaria

Domanda: Sono sempre stata una spilungona, la più alta nella classe e la migliore nella squadra di pallacanestro. A dire il vero ho fatto anche un pò di fatica a trovare un marito che non sembrasse un nanerottolo al mio fianco. Siamo felicemente sposati da cinque anni ed abbiamo due bei bambini che sono nati senza difficoltà con dei travagli e dei parti abbastanza agevoli. Nella seconda gravidanza, però, avevo iniziato a perdere un pò di pipì quando prendevo in braccio il mio primo bambino. Poi il problema è peggiorato dopo il parto ed adesso mi crea grande imbarazzo, perché, se saltello o se ho uno scoppio di risa o starnutisco, sento l'urina correre lungo il condotto che la porta all'esterno e bagnare le mutandine. Com'è possibile che, così giovane, debba soffrire di questo problema? C'è qualche farmaco che mi può aiutare?

Risposta: Il disturbo di cui Lei soffre si chiama incontinenza urinaria da sforzo ed una volta tanto il termine medico rende facile capire la meccanica del disturbo ovvero che l'aumento della pressione addominale, che si accompagna allo sforzo della parete muscolare, comporta uno svuotamento vescicale che non può essere trattenuto.

Questo disturbo è rarissimo nelle donne che non hanno partorito, perché la gravidanza ed il parto sono gli eventi determinanti che comprimono la vescica fino a lesionare i legamenti che la mantengono in una posizione angolata rispetto al decorso dell'uretra (il condotto che porta l'urina dalla vescica all'esterno).

Questa angolatura impedisce che, sotto pressione, il getto di urina possa imboccare direttamente l'uretra e raggiungere l'esterno. Quando i legamenti vescicali vengono danneggiati, la vescica scivola in basso venendo così a trovarsi proprio di fronte all'apertura uretrale. L'aumento della pressione addominale si trasmette anche alla vescica e non rimane quindi alcun ostacolo ad impegnare il canale uretrale, anche se la paziente cerca di frenare il getto di urina. Questo è il meccanismo che genera il problema urinario.

Lei si chiede perchè questo è avvenuto e, amio avviso, questo è dovuto alla sua struttura corporea. Le donne molto alte e molto sottili hanno spesso una maggior lassità dei sistemi legamentosi che interessano tutti gli organi addominali e, se a questo si accompagna anche una struttura esile e delicata, possono lesionare facilmente la vescica anche durante gravidanze e parti senza problemi.

Nelle donne con normale struttura corporea, i danni vescicali si osservano soprattutto dopo parti difficili, oppure se i bambini sono piuttosto grossi o se il parto richiede l'intervento attivo (ripetute pressioni sull'addome, ventosa ostetrica) del ginecologo per permettere la nascita del bambino.

Nel suo caso è tardi per fare queste considerazioni, ci consola però il fatto che lei abbia un bel ricordo del travaglio e del parto. Purtroppo non vi sono farmaci per correggere il problema, ma solo un intervento di sospensione (tecnicamente si chiama cisto-uretro-pessi) per riposizionare la vescica nella corretta posizione angolata rispetto al decorso dell'uretra.

Alla sua età l'intervento è quasi sempre coronato da successo e può quindi affidarsi con tranquillità ad un ginecologo che abbia confidenza con questo tipo di intervento per effettuare al più presto la correzione chirurgica.

Se invece desiderasse ancora una gravidanza, le consiglio di pensare prima al terzo bambino e di sottoporsi poi all'intervento chirurgico perchè la gravidanza potrebbe nuovamente danneggiare i punti di sospensione vescicale e comportare ancora il ritorno dell'incontinenza.

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