martedì 17 novembre 2009

Toxoplasmosi

Domanda: Mi sono sposata da poco ed aspetto già un figlio. Mio marito ed io veniamo da famiglie numerose ed i consigli sulla gravidanza abbondano, spesso avvalorati dalle informazioni che sorelle e cognate hanno avuto dai loro ginecologi. Vi è un problema che non riesco a risolvere e che mi sta particolarmente a cuore. Non ho anticorpi contro il Toxoplasma e tutta la famiglia si è schierata contro il gatto che ho da tanti anni e che secondo loro deve lasciare la casa fino al parto. Ho cercato di documentarmi sul comportamento da tenere, ma trovo solo informazioni discordanti. Inutile dire che anche il gatto, per me, fa parte della famiglia e mi dispiacerebbe allontanarlo senza motivo. Insomma, posso tenermi il mio gatto o devo mandarlo in esilio fino al parto?

Risposta: Il gatto di casa può rimanere in casa senza rischi per la sua gravidanza con due sole accortezze: indossi dei guanti quando rinnova la lettiera e si lavi bene le mani dopo averla sistemata.

Abbiamo recentemente completato, con le Dottoresse Fiore e Savasi del mio gruppo di ricerca, uno studio sui fattori che aumentano la possibilità di contrarre questa parassitosi durante la gravidanza.

Lo studio è durato due anni, ha interessato circa mille donne in otto paesi europei ed è stato pubblicato sul British Medical Journal, un'importante giornale scientifico. I risultati indicano che avere un gatto in casa, anche di giovane età (nel primo anno di vita è più facile che si ammalino), non aumenta il rischio di infezione per le gestanti senza anticorpi.

Molte gestanti chiedono se queste precauzioni valgono solo per il gatto o anche per altri animali domestici. La risposta è solo per il gatto e la spiegazione è semplice: il Toxoplasma si riproduce solo nell'intestino dei felini.

Tutti gli altri animali con cui si può venire a contatto (cani, criceti, conigli, galline, cavalli, mucche) possono eliminare cisti di Toxoplasma ingerite con la loro alimentazione (pochissime), ma non cisti che si formino nel loro intestino (moltissime).

Il messaggio igienico è quindi chiaro: risciacquare bene le verdure che si consumano crude, e la frutta che non si sbuccia, sotto abbondante acqua corrente (non serve bicarbonato o ipoclorito) per eliminare eventuali cisti presenti nel terriccio.

Alle mie pazienti che chiedono come lavare l'insalata, rispondo semplicemente di lavarla come fanno con gli spinaci, che si sciacquano ancora una volta anche dopo averli ben puliti per evitare fastidiosi residui di terra di cui ci si accorge solo a tavola.

Per concludere con le raccomandazioni per ridurre il rischio di Toxoplasmosi, lo studio ha evidenziato che il consumo di carni crude (inclusi prosciutti, bresaola ed insaccat) è un'importante fattore di rischio per infettarsi, così come lavorare la terra in giardino o nell'orto senza guanti e senza un'energico lavaggio delle mani a lavori terminati.

Carne ben cotta quindi, oppure surgelata prima della cottura se la si vuole a al sangue, e protezione dal terriccio con guanti per le gestanti… con il pollice verde.

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