martedì 17 novembre 2009

Menopausa chirurgica

Domanda: Ho 45 anni e dopo un lungo periodo di mestruazioni emorragiche per numerosi fibromi ho deciso di togliere l'utero. Mi hanno proposto di lasciare le ovaie per non entrare bruscamente in menopausa. Ho accettato, ma non so se ho preso la decisione giusta.

Risposta: L'intervento di rimozione dell'utero (isterectomia) è spesso completato dalla rimozione delle due ovaie perché si ritiene che l'apparato genitale, privato dell'utero, abbia ormai completato la sua vita riproduttiva. Un secondo motivo per eliminare chirurgicamente le ovaie è il timore che esse possano andare incontro ad una trasformazione tumorale negli anni che seguono la menopausa. Inoltre l'intervento d'isterectomia comporta una riduzione di afflusso di sangue alle ovaie con un anticipo della menopausa di circa due anni. L'età media della menopausa per la donna italiana è circa 50 anni, quindi le sue ovaie sarebbero ancora attive per ancora tre anni. Un dosaggio dell'ormone follicolo stimolante (FSH) potrebbe essere d'aiuto per sapere se la sua menopausa è ormai vicina rendendo così più semplice la decisione di mantenere o rimuovere le ovaie. Contro queste considerazioni che motiverebbero la rimozione delle ovaie rimane il fatto che la menopausa chirurgica è senza dubbio quelle meno gradita alla paziente ed all'organismo. Che decisione prendere? A 45 anni è più ragionevole pensare ad un intervento del tutto risolutivo dei problemi ginecologici passati e preventivo di quelli futuri. Nel caso la sintomatologia menopausale fosse molto intensa e desiderasse iniziare una terapia sostitutiva ormonale sarà opportuno iniziare un'assunzione sostitutiva di estrogeni da iniziare durante il decorso postoperatorio.

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