martedì 17 novembre 2009

Inseminazione artificiale?

Domanda: Fino ad ora, ho appena compiuto 37 anni, ho solo pensato al mio lavoro. Riunioni e ancora riunioni, carriera e, devo ammetterlo, molte soddisfazioni. Sono felicemente sposata con un uomo con un lavoro identico al mio ed insieme abbiamo atteso di potere ridurre questa pressione professionale prima di pensare ad un figlio. Da Gennaio ho smesso la pillola, ma il concepimento non arriva. Ho chiesto al mio ginecologo che mi ha consigliato una serie di esami per capire se si può ristabilire una fertilità spontanea, ma io preferirei passare direttamente ad una inseminazione od una fertilizzazione in vitro. Capisco che il mio lavoro mi porta a vedere tutto in modo manageriale, ma non me la sento di affrontare un percorso di esami e trattamenti ad esito incerto e preferirei passare direttamente all'azione. Cosa ne pensa?

Risposta: Penso che anche un manager non prende decisioni operative prima di avere gli elementi necessari a ridurre i costi e massimizzare i profitti. Per utilizzare un linguaggio a lei familiare, le dirò che ristabilire una fertilità spontanea rimane il sistema più economico per ottenere una gravidanza.

Per convincerla le dirò che la eliminazione di un'infezione genitale, sufficiente ad impedire il concepimento ma insufficiente a dare sintomi della sua presenza, oppure eliminare un varicocele del marito (una dilatazione della vena del testicolo che lo riscalda eccessivamente e danneggia la produzione di spermatozoi) possono darle il vantaggio di realizzare rapidamente il suo desiderio di gravidanza ed eliminare, allo stesso tempo, degli elementi di danno alla salute della coppia.

Inseminazioni e fertilizzazione in vitro, ovvero metodiche per favorire l'incontro fra ovulo e spermatozoo, nelle vie genitali femminili nel primo caso od in provetta nel secondo hanno, anche nelle migliori mani, un limitato margine di successo.

Il successo delle inseminazioni è del 15% per tentativo, mentre quello delle inseminazioni in vitro è del 25%. Questi margini sembrano bassi, ma riflettono solo quanto avviene in natura, in cui le possibilità di gravidanza per rapporto sono del 16% ed in cui, dopo la fertilizzazione, vengono eliminati il 40% degli embrioni.

Questa apparente scarsa fecondità umana, riflette solo l'eccellenza del prodotto finale ma diventa motivo di sofferenza quando viene vissuta "in diretta" come nel caso della fertilizzazione assistita.

Eliminare le cause di infertilità ristabilisce invece le possibilità di concepire spontaneamente distribuendo le possibilità di successo su tredici ovulazioni l'anno, senza costi, rischi e, diciamolo pure, con un certo piacere.

Gli esami di base per individuare le cause di infertilità sono tre o quattro ed un buon specialista può completare le sue indagini nel tempo di un pomeriggio. Sia quindi una buona manager della sua fertilità e si faccia aiutare a valorizzare al meglio le sue risorse spontanee!

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